Giovane al pc

 

Perché nasce il Movimento Rivoluzione Umana.
Quante speranze e quante delusioni si susseguono da decenni sul fronte delle battaglie e dei diritti delle persone con disabilità.
Quante riunioni e quante belle chiacchiere inutili ai “famosi” tavoli istituzionali della disabilità, risultati inconcludenti perché, in realtà, le decisioni erano già state prese in altre stanze, per rispondere a interessi che nulla hanno a che vedere con le difficoltà reali, quelle che una persona con disabilità e la sua famiglia si trova a dover affrontare ogni giorno.
È ormai fin troppo familiare quell’ansia, mista a speranza, nell’attesa che qualcosa cambi, che le istanze, più e più volte riportate, siano finalmente ascoltate.
Il nulla assoluto!

Vengono date delle piccole concessioni che, però, nemmeno sfiorano la radice della questione, aggiungendo, invece, dramma al dramma.
Mirano solo a rinnovare la speranza, oramai perduta, e predisporre nuovamente all’attesa.
Per un altro po’ almeno, forse pensano, se ne staranno buoni e zitti!
Sono decenni che tali atteggiamenti vengono perpetuati da una politica stupida ed egoista e da persone che sulle nostre sofferenze e sulla nostra pelle sanno solo fare passerelle e pubblicità progresso.
Quante volte si sono sentite frasi come “La nostra attenzione su questi temi è altissima”; nel 2009 l’Italia ha ratificato la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità.
Tante belle parole…

Ma nella vita di tutti i giorni, quali risultati si sono ottenuti? Il nulla!
I diritti riconosciuti continuano a essere insufficienti e, come se non bastasse, quelli esistenti non sono esigibili.
Per tentare di ottenere qualcosa si innesca un processo complicatissimo: certificati da presentare, documenti da esibire in uffici diversi e dislocati in punti lontani nel territorio, verifiche su verifiche e richieste di sottoporsi a commissioni inutili, costose e umilianti, prontamente muniti di moduli standardizzati e numerati secondo i parametri riconosciuti.
Non siamo robot.
I parametri erano utilizzati dal Nazismo!
I parametri li utilizzava Hitler!

Prima di essere persone con disabilità, con un’invalidità o in qualsiasi altra condizione, siamo persone.
L’attuale welfare sociale è vecchio, superato e obsoleto, non funziona, non può funzionare perché è un sistema basato sulla negazione dei Diritti Umani.
Si viene privati della libertà: della libertà di scelta, privati della possibilità di autodeterminazione, un elemento indispensabile affinché la persona si senta persona.
Politici che cambiano volto ma non la pelle, che hanno utilizzato le persone con disabilità come contenitori di voti e per i loro comodi affari.
Sono bravi a trovare le giuste parole in fase di campagna elettorale, quando si è alla ricerca di consenso e voti per dimenticare tutto un attimo dopo.
Allora si diventa utili?
Allora non si è più un peso e un fardello ingombrante?
Siamo stati traditi, delusi, ingannati e segregati. Persone rese schiave di un sistema dovuto alle nefandezze della piccola politica. Intere famiglie resi carcerieri d’amore e carcerati incolpevoli.
Non possiamo più rimanere in attesa di un po’ di attenzione, di un po’ di elemosina di tanto in tanto concessa dal “sensibile” politico di turno.
Di questo infatti si parla, di piccole concessioni.
Non è mai stata una questione di soldi ma di scelte, questa è la verità.
Quelle stupide scelte che continuano ancora oggi a finanziare un welfare vecchio, obsoleto e costoso. Ne sono un esempio gli istituti e le strutture in cui continuano a rinchiudere tante persone con disabilità, luoghi che creano solo morte e sofferenza e che potevano essere già state superate da molto tempo.
Sono scelte politiche in cui, troppo spesso, gli interessi personali e di partito prevalgono sul reale benessere collettivo.

Continuare a delegare è deleterio:
Dobbiamo reagire e dobbiamo farlo adesso.
Non abbiamo tempo da perdere, ne tantomeno energie da continuare a sprecare inutilmente per rincorrere una politica menefreghista che non ascolta.
È la nostra vita ed in nessun modo dobbiamo più accettare questo sistema basato sulla sua stessa negazione. Si è rivelata fallimentare, non dobbiamo più in alcun modo essere complici dei nostri carnefici.
Come riporta lo scrittore Gian Antonio Stella nel suo ultimo libro Diversi:
“lunga battaglia dei disabili per cambiare la storia”.
Facciamolo, cambiamola!
Dobbiamo essere noi e spezzare questa catena di sofferenze infinite.
Nessuno lo farà per noi.
Meritiamo il meglio, lo dobbiamo a noi stessi, lo dobbiamo ai nostri figli.
L’unica e vera ricchezza è la persona così com’è, non il denaro o il potere.
È arrivato il momento di dire basta!
Di voltare pagina per ribaltare questo sistema di negazione, costrizioni e pretendere ciò che ci spetta secondo i principi dei Diritti Umani!
Prendendoci la responsabilità, ci batteremo con quel coraggio che ci contraddistingue e che ci fa trovare sempre un motivo in più per continuare a farlo.
Partendo da noi, nasce così il Movimento Rivoluzione Umana!

Luigi Gariano, Nevio Minici, Sabrina Francavilla, Eduardo D’Orsi, Antonio Papa, Eleonora De Martino, Pier Luigi Bellucci.